Il rito che contraddistingue la città di Troia in tutto il territorio della provincia di Foggia, durante il periodo della Settimana Santa, è certamente la cosiddetta processione delle "Catene".
L' origine di questa processione risale molto probabilmente alla iniziativa del Vescovo Mons. Emilio Giacomo Cavalieri a seguito di un tragico evento che nel 1702 scosse la sopita fede dei cittadini di Troia.
Alle ore 10,00 del Venerdì Santo mattina, la processione delle "Catene" prende l' avvio dalla Chiesa di S. Basilio Magno, risalente al secolo XI, e percorre le vie del Centro Storico facendo tappa nelle varie chiese nelle quali sono allestiti i Repositori, quelli che popolarmente vengono ancora oggi chiamati i "Sepolcri".
La processione è costituita da cinque penitenti che, incappucciati, indossano un saio bianco e trasportano sulle spalle una pesante croce che può arrivare anche al peso di una trentina di chili; essi si tramandano questo compito di padre in figlio da tre secoli ad oggi.
Il loro arrivo è annunciato dal sinistro rumore provocato dalle pesanti catene che portano legate ai piedi nudi, e dal battito sordo e ritmato della "trocchiola" (strumento che viene affidato a bambini che precedono la processione), unici suoni percepibili nell' atmosfera di silenzio e di grande mestizia che contraddistinguono il lento incedere penitenziale.
Secondo una antica tradizione i penitenti non possono sospendere, nè interrompere questa pratica penitenziale prima che siano trascorsi almeno cinque anni.
La motivazione del numero di cinque anni risiede nel rendere onore alle cinque piaghe di Gesù Cristo; il numero di cinque penitenti ricorda invece i cinque Misteri Dolorosi del Santo Rosario.
La visita ai "Sepolcri" consiste in una una breve sosta, accompagnata da un momento di preghiera in ginocchio davanti alla SS. Eucarestia presente nel Repositorio, sotto la guida spirituale di un sacerdote.
E' facilmente immaginabile quale atmosfera ricca di pathos possa venire a crearsi in questo piccolo paese della Daunia, lungo le vie attraversate da questo mesto corteo penitenziale.
.- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione.
- Foto a cura di Giulio Martino.
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a cura di Giulio Martino Fotografo
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