IL CROCIFISSO MIRACOLOSO

Scolpito da ignoto intagliatore napoletano con rifiniture e rivestimento policromo del chierico domenicano Pietro Frasa nel 1709, il crocifisso rappresenta Cristo in agonia.
Sia l’espressione del volto, interpretazione perfetta della sublimazione del dolore, sia la perfezione anatomica del corpo martoriato e lacerato, interpretazione cruda dell’ intensità della violenza fisica subita, fanno di questa statua una espressione artistica di alta qualità suggestiva. Nel 1933, la domenica del 2 aprile, prima della conclusione della processione, la Statua, che venne portata lungo le vie cittadine, emanò dalla mano sinistra copiose stille di sangue.
Nella conca absidale della Cattedrale di Troia, in direzione dell'altare, davanti alla finestra murata dell'abside, è collocato uno dei più espressivi crocifissi del Settecento. Sulla croce di abete (m 4,70 x m 2,40) è fissato con sei lunghi chiodi il corpo di Gesù morente, in legno di pioppo. Le colature di sangue, le ferite alle mani, ai piedi, al costato, le lividure, le lacerazioni, ne fanno il ritratto del Cristo di Isaia (Is 1,4-6 e 53,3-12). Ma è soprattutto il viso ad attirare l'attenzione suscitando una compassione ed una commozione indescrivibile: la corona di spine che provoca un gran numero di rivoli di sangue, gli occhi di cristallo con uno sguardo profondo, la bocca semiaperta sembra chiedere aiuto, ma si percepisce la rassegnazione mista al dolore: " Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Salmo 22; Matteo, 27,46).
Pietro Frasa (1678-1711), chierico e predicatore milanese, progettò, rifinì e dipinse diversi crocifissi, mentre per l'intaglio si rivolgeva a scultori di professione: uno era certamente l'Antignati, l'altro un anonimo napoletano. Queste opere sono conservate in diversi luoghi:
Galliate (Novara)- Oratorio di S. Gaudenzio-1708
Oggebbio (sul lago Maggiore)-Chiesa parrocchiale-1708
Troia-Cattedrale-1709
Foggia-Cattedrale-1711
Quest'ultimo conservato a Foggia, nella Cappella del Crocifisso, è l'unico che rappresenti Gesù morto. Nello stesso anno il Frasa morì di pleurite, trentatreenne, ed è sepolto sotto l'altare della stessa Cappella.
Nel 1933, Anno Santo straordinario, il crocifisso venne portato in processione ed avvenne uno strano fenomeno: durante la predica di Padre Leandro Montini, si videro sgorgare dalla mano sinistra del crocifisso, vicino al chiodo, delle scintille. Il fenomeno si ripeté più volte, nell'arco di un quarto d'ora; infine un sacerdote, don Costantino Goffredo, arrampicandosi, cercò di raccogliere con un fazzoletto le tracce, ma quando vide che era rimasto bianco, lo agitò, seguito da centinaia di fazzoletti sventolati nella piazza, mentre si gridava "Viva Cristo Re" e la banda riusciva a suonare la Marcia Reale. Da allora il crocifisso è stato portato in processione altre volte: nel 1950, 1975 e nel 2000 in occasione dell'Anno Santo, nel 1963 dopo il restauro, il 13 settembre 2009 in occasione del suo III Centenario, ma il fenomeno non si è più ripetuto.
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- Testo e foto in b/n del 1933 (anno del fenomeno miracoloso) tratti dal sito Simbologia nelle pietre e nei bronzi della Cattedrale di Troia.
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IL CROCIFISSO MIRACOLOSO NELLA CATTEDRALE DI TROIA
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- Foto a cura del dott. Francesco Stanzione (16 gennaio 2011).
Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al fotografo Giulio Martino per avermi concesso di pubblicare il materiale fotografico sulla processione delle "Catene".