VENERDI' SANTO - Processione dei Misteri


Fra le celebrazioni sacre della Settimana Santa la Processione dei Misteri, a Troia, è sicuramente una delle più intense e antiche; affonda le sue radici nei secoli passati, ma è ancora viva la sua forza, vissuta attraverso una spontanea partecipazione collettiva, che emoziona e dà il senso profondo del legame di tutto un popolo ai rituali della Passione di Cristo.
Il Venerdì Santo, verso sera, cinque gruppi statuari di moderna fattura (i gruppi settecenteschi di cartapesta sono custoditi gelosamente nel Museo Diocesano), partendo dalla Basilica Cattedrale, vengono portati in processione lungo le strade principali della città.
Rappresentano in ordinata sequenza la Cattura, la Flagellazione, la Coronazione di spine, la Prima Caduta e la Crocifissione o Calvario.
Dietro l' ultimo gruppo statuario segue la raffinata statua in cartapesta di scuola napoletana del Cristo Deposto, trasportata a spalla dall' Arciconfraternita del SS. Sacramento, quindi la settecentesca statua della Madonna Addolorata (dello scultore G. Colombo), portata in spalla dalla Confraternita delle Stimmate di San Francesco e della SS. Addolorata.
La processione, lunga e carica di mestizia, è chiusa dalle “Catene”, vestite di viola e a volto scoperto.
Prima del Concilio Vaticano II, questa processione assumeva toni di elevata spettacolarità e drammaticità per le prediche che si tenevano in luoghi stabiliti. L' ultima, detta dello “Strazio della Madonna”, concludeva la manifestazione paraliturgica e creava una forte tensione emotiva nell’animo dei fedeli.
Ogni 25 anni, in concomitanza di ogni Anno Santo, la processione dei Misteri non viene effettuata per lasciare il posto alla processione del Crocifisso Miracoloso.
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- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di notizie varie tratte dal web.
- Foto (1) tratta dal sito "La suggestione della Penitenza - I riti della Settimana Santa nell' Alta Daunia".
- Foto (2) e (3) a cura di FOTO CAGIANO - Troia.
Esprimo il mio doveroso e sentito ringraziamento al fotografo Giulio Martino per avermi concesso di pubblicare il materiale fotografico sulla processione delle "Catene".